sabato 2 marzo 2013

Quando a 15 anni cambiammo casa, avevo finalmente una camera tutta per me;
era lunga e stretta e si trovava sopra un arco sotto il quale passava la strada, la via Borghetto.
Mi piacque subito, soprattutto quella parete in fondo..
espressi subito l'intenzione di fare un bel murales!
Il giorno dopo, come risposta, trovai appeso un enorme quadro con gli angioletti; 
protestai ma alla fine mi rassegnai e negli anni successivi
non feci che tappezzare il quadro con foto, disegni e ritagli.
Il giorno prima che mio fratello si sposasse, con la manicure appena fatta, mi decisi e, tolto il quadro, iniziai a disegnare una dea africana che avevo visto raffigurata in un centro d'arte in Malawi.
Fu un momento bellissimo, liberante e rilassante (vista l'agitazione per il matrimonio).
Mentre il disegno prendeva forma, chiacchieravo con mio fratello, che stava seduto per terra.
La nostra ultima chiacchierata, prima che lasciasse casa..
Quando mio padre vide il disegno con questa grande donna a seno nudo mi disse: "quasi quasi ti faccio disegnare la Marini sul soffitto sopra il mio letto!".
 
La sensazione di benessere di quel giorno la ritrovo ogni volta che sono davanti ad una parete bianca pronta per essere disegnata. 


questo è quello fatto prima che Anita nascesse per accoglierla nella sua camera..


 
(l'avevo fotografato per un volantino quindi ci sono i miei riferimenti)

 

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